Utilizzavano anche sms promozionali per stimolare l'acquisto di droga. I "i Guaglioni di Via Irno", come furono denominati dagli inquirenti, avevano creato una rete di spaccio di droga con veri e propri centralinisti, con turni programmati e cellulari di servizio. Ventotto, quelli che, lo scorso settembre, sono stati raggiunti da misura cautelare. Per quindici di loro, ieri, sono arrivate le prime richiesta di condanna. 108 anni di carcere complessivi. Le richieste di condanna vanno da un massimo di 16 anni per il presunto capo promotore, Aniello Pietrofesa, fino ad un minimo di 3 anni. Le indagini sul gruppo di spacciatori, condotte dai carabinieri del comando provinciale, furono avviate nel 2018 e durarono due anni. L'organizzazione, accertarono gli inquirenti, vantava un ricco giro d'affari: i vari sodali, a più riprese, riportavano telefonicamente i ricavi giornalieri che variano tra i 500 -1000 euro a testa per la vendita di cocaina e di crack. Vasta era anche la platea di compratori, ragazzi dai 18 ai 30 anni.
108 anni di carcere complessivi.
Spaccio, arrivano le richieste condanne per i ragazzi di via Irno
Richieste di condanna del pm per i ragazzi di Salerno arrestati per spaccio di droga lo scorso settembre
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