Spaccio di droga nel nome del Clan D’Agostino

Redazione

Il mercato della droga quale bancomat per reperire denaro da investire in altre attività criminali e la presenza, attorno ai clan storici, di gruppi 2.0, perché promossi dalle nuove leve, legate, però, alle figure apicali del passato. A confermarlo è stato il blitz eseguito all’alba dalla Squadra Mobile di Salerno. Il clan storico è il clan D’Agostino. In manette sono finite 17 persone, tutte salernitane, accusate di associazione per detenzione e spaccio di droga. A gestire la rete di vendita di cocaina ed hashish erano Ciro e Raffaele, rispettivamente fratello e nipote di Antonio e Giuseppe D’Agostino, in carcere da diversi anni. Le indagini della Procura, coordinate dai sostituti procuratori Francesca Frittipaldi e Rocco Alfano, sono iniziate nei primi giorni del 2015 quando, un uomo, interno all’associazione, si costituisce alla Polizia consegnando oltre un chilo di cocaina. L’attività investigativa dei poliziotti del vice questore Lorena Ciccioti ha svelato movimenti, metodologie ed interessi del gruppo. La droga veniva acquistata nel napoletano, lavorata e poi nascosta a Pastena, Mercatello e Fratte. In modo da non essere riconducile a nessuno di loro. La base operativa era a Pellezzano, dove sono stati scoperti diversi nascondigli. Nell’aprile del 2016 Massimo Sabato, che nel gruppo aveva un ruolo apicale, fu trovato in possesso di oltre un chilo di droga. Di rilevante importanza è la continuità con Giuseppe ed Antonio D’Agostino come rilevato anche da alcune conversazioni intercettate dagli inquirenti in carcere a Sulmona. Le misure eseguite stamattina sono state 17 Tra queste 7 in carcere, 5 ai domiciliari e 5 obblighi dimora. https://www.youtube.com/watch?v=yKTIcyhc6Jk

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