Brusaferro: “Fattore Rt non può essere il criterio per stabilire mobilità tra regioni”
Sull’ipotesi della libera circolazione tra Regioni a partire dal 3 giugno c’è una nuova stretta del ministro della Salute Roberto Speranza. L’idea delle ultime ore è di rendere possibili da quella data solo gli spostamenti tra Regioni che registrano un livello pari di contagio (es: i lombardi potrebbero spostarsi solo in Molise e in Umbria, che al momento registrano lo stesso indice di diffusione del virus). Al contrario, stando agli ultimi dati disponibili sul rischio di diffusione del virus, da regioni con basso tasso di rischio non si potrebbe – ad esempio – raggiungere la Lombardia. Per decidere, si dovranno aspettare gli esisti del monitoraggio imposto alle Regioni, stilati in base ai 21 parametri stabiliti dal ministero della Salute. La frenata amplia quanto espresso ieri dal ministro Francesco Boccia: “Se una regione è a basso rischio, probabilmente sarà consentito lo spostamento. Se è ad alto rischio, di sicuro non potrà ricevere ingressi da altre regioni. Ma speriamo non sia così”, aveva spiegato il titolare delle Autonomie subito dopo la Conferenza Stato-Regioni. Alla quale il ministro Speranza ha scritto per dare l’altolà a quei governatori, da Zaia a Bonaccini, che già in questi giorni hanno autorizzato spostamenti e incontri tra congiunti in province limitrofe. “Il tema della mobilità fra Regioni è importane e l’obiettivo è affrontarla in sicurezza, probabilmente con numero di nuovi casi ridotto ancora di più rispetto a oggi”, ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in conferenza stampa su Covid-19. “Quello di Rt è un dato che cambia su base settimanale, quindi non è un valore su cui si può basare la decisione sullo spostamento fra Regioni. È impensabile che i cittadini si spostino da un luogo all’altro in elicottero“, ha concluso con una battuta.