Lo stato d’agitazione della sanità del comparto privato e del terzo settore inizia con una nota a firma dei segretari provinciali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil e dei coordinatori territoriali per le politiche della salute.
Il motivo è presto spiegato: le parti sociali non ritengono più tollerabili i tentennamenti delle istituzioni locali sulle strategie da adottare per tutelare i lavoratori della sanità privata convenzionata e del terzo settore, sollevano il tema delle disparità di trattamento salariale in virtù del mancato accordo sull’aggiornamento di una parte del salario, stigmatizzano l’atteggiamento dei datori di lavoro che non vogliono garantire le risorse aggiuntive alla base dei rinnovi contrattuali in fase di studio.
Ma c’è una questione, su tutte, che ai sindacati appare emblematica della fase di stallo in cui versa il settore: ovvero la vicenda relativa alla Nuova Ises di Eboli. Gli ottanta lavoratori hanno contribuito a finanziare- con una parte del proprio Tfr- la rinascita della società, continuano ad assistere almeno venti ragazzi pur senza percepire retribuzione ormai da tre anni e mezzo; non sanno ancora se la Regione riconoscerà alla Nuova Ises l’accreditamento e l’attribuzione di un budget per coprire le prestazioni.
Per tutti questi motivi, Cgil, Cisl e Uil chiedono chiarimenti all’Asl e alla Regione Campania e invocano un tavolo di confronto con le strutture accreditate da tenersi in Prefettura.