Resteranno stoccati in un terminal del porto di Salerno, in attesa delle determinazioni da parte dell'autorità giudiziaria, i rifiuti dei 213 container provenienti dal porto di Sousse, in Tunisia dove, peraltro erano stati trattenuti per un anno e mezzo perché la magistratura tunisina aveva ipotizzato che i documenti e le autorizzazioni per l'importazione fossero falsi.
Il carico, 6.390 tonnellate di rifiuti speciali di proprietà di Sviluppo risorse ambientali Srl, è arrivato in Italia a bordo di una nave turca e non appena ha toccato terra è stato posto sotto sequestro cautelare in attesa che la Suprema Corte di Cassazione decida quale sarà la Procura competente per proseguire le indagini.
Per ora gli accertamenti sono stati portati avanti in stretta collaborazione dalle Procure di Salerno e Potenza, in quanto la sede della Sra è a Polla, mentre il carico era partito dal porto del capoluogo alla volta della Tunisia. La Regione, dopo il protocollo con i governi italiano e tunisino, e in accordo con Provincia ed enti vari, aveva individuato l'area militare di Persano per il deposito temporaneo e la caratterizzazione, una decisione azzerata dall'intervento delle Procure, anche se quella resta la destinazione più probabile.
Per questo motivo i cittadini della Piana del Sele continuano il presidio nei pressi dell'ingresso sud della zona militare, a Serre.
Proprio una delegazione di Serre è stata ricevuta dal procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli mentre il sindaco Mennella dopo aver inviato una diffida alla Regione Campania ha annunciato un esposto in riferimento «alla illegittimità dell'individuazione del sito di stoccaggio all'interno del comprensorio militare di Persano, poiché non si tratta più di sito di stoccaggio ma, di fatto, di discarica abusiva».