Dal commissariamento della sanità si esce a fatica – dopo oltre dieci anni – in forza di un risanamento che ha inanellato, negli ultimi sei esercizi consecutivi, il pareggio di bilancio nelle Asl e nelle aziende ospedaliere, con l’unico neo dell’Asl Napoli 1 il cui passivo ammonta ancora ad oltre 70 milioni. Ma dal commissariamento si esce soprattutto per le performance dei livelli essenziali di assistenza, che superano di oltre venti punti la soglia fissata dai vecchi parametri (siamo a 183 sul minimo di 160), e centra due obiettivi su tre secondo la nuova griglia Lea che entrerà a regime nei prossimi mesi. Insomma, la Conferenza Stato-Regioni non poteva non riconoscere i numeri del risanamento della Sanità in Campania e consentirle di consegnare alla storia i commissari, per riprendersi la gestione diretta e lanciarsi nella sfida dell’efficienza in termini di gestione e servizi. Il presidente De Luca si sveste da commissario ma continua a curare personalmente la delega alla sanità. La caratteristica fondamentale di questo lavoro – dicono da Palazzo Santa Lucia – è stata risanare i bilanci senza tagliare ed accrescendo i livelli essenziali di assistenza. Un modello di un altro Sud, fatto di concretezza, rigore spartano, trasparenza e capacità amministrativa, commenta la presidenza della Regione. Si ripartirà, adesso, da nuovi concorsi per l’immissione di forze fresche e preparate, dall’edilizia sanitaria e dai percorsi di umanizzazione del servizio. E pensare che per alcune Asl è stato necessario recuperare i bilanci non approvati dal 2013, innalzare i Lea da 106 punti ai 183 odierni, ridurre i tempi di pagamento dei fornitori da anni ad appena 38 giorni, valorizzando le eccellenze mediche che rischiavano di essere travolte nel disastro in cui si trovava la sanità campana. https://www.facebook.com/LiraTV/videos/2234346673531502/
Stop al commissariamento della Sanità in Campania: c’è il via libera
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