Sono sette i punti più pericolosi per la viabilità di Salerno, quelli i cui si verificano il 50% di tutti i sinistri e il 70% di quelli più gravi. Il dato lo fornisce Strade sicure, l’associazione che interviene su ogni incidente stradale per la messa in sicurezza della zona. Solo in città oltre 1.500 interventi l’anno, di cui circa 800 per incidenti, molti dei quali sempre nelle stesse zone.
Sotto accusa ci sono sette strade: la prima è il tratto del viadotto Gatto che dal rione Olivieri arriva a via Ligea, percorso da tanti mezzi pesanti, ripido, con scarsa manutenzione dell’asfalto e dei guardrail. Il secondo è quello che va da via Benedetto Croce fino a Molina di Vietri: la segnaletica è scarsa, c’è poca illuminazione e i mezzi corrono. Poi c’è l’incrocio delle Poste centrali: il semaforo lampeggia, molti non rispettano la precedenza e procedono ad alta velocità. Altro punto sensibile è il lungomare, da piazza della Concordia fino alla zona industriale: ma se fino al bar Marconi c’è una segnaletica efficiente e semafori, dopo il bar Marconi, invece, e fino alla zona industriale, la qualità dell’asfalto è scarsa, non ci sono più semafori, l’illuminazione non è sufficiente, ci sono auto in doppia fila, e anche la presenza delle prostitute genera incidenti, per l’improvvisa fermata dei veicoli. Al quinto posto c’è la rotatoria di parco Arbostella sulla quale confluiscono sei strade che servono diversi flussi veicolari. Rimanendo su via San Leonardo “c’è una “S” pericolosa, per la scarsa visibilità, tra la concessionaria “Mercedes” e la Centrale del Latte. Altro punto complicato è via dei Greci-via degli Etruschi a Fratte, dove la segnaletica è insufficiente, scarsa à la visibilità nelle varie immissioni, non ci sono semafori, la velocità delle auto è sostenuta.