La Procura di Salerno ha chiesto ed ottenuto dai gip il giudizio immediato per Nancy Liliano, la donna che a bordo di una Range Rover il 6 aprile dell’anno scorso si schiantò su una pattuglia dei Carabinieri, a Campagna, uccidendo i militari Francesco Pastore e Francesco Ferraro. Nel tragico incidente rimase coinvolta pure la vettura guidata da Cosimo Filantropia, spirato qualche giorno dopo in ospedale a causa dei traumi riportati. La Liliano è accusata di non aver controllato il veicolo a causa dell’alta velocità. Tra le parti civili costituitesi, il maresciallo Paolo Volpe, che quella era alla guida della gazzella, rimanendo gravemente ferito oltre ai familiari delle vittime. Dai rilievi sarebbe emerso che la Liliano al momento dell’impatto viaggiava ad una velocità compresa tra i 128 e i 133 chilometri orari lungo l’arteria che collega Eboli a Campagna. Per gli inquirenti, è il motivo per cui le è stata contestata la colpa “per negligenza, imperizia, imprudenza”. Insomma, sarebbe stata proprio la “condotta colposa” della donna ad impedirle di controllare il veicolo, evitando il violento e letale impatto con l’auto dei carabinieri.
L'incidente causò la morte dei Carabinieri Pastore e Ferraro e del civile Filantropia. L'accusa é di omicidio stradale
Strage di Campagna, giudizio immediato per la Liliano
Dai rilievi sarebbe emerso che la donna, al momento dell'impatto, viaggiava ad una velocità compresa tra i 128 e i 133 chilometri orari
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