Strage di Sassano,la difesa chiede l’assoluzione di Paciello

Redazione

Chiedono l’assoluzione, puntando sul malore. Domani, a Potenza, i giudici della Corte d’Appello si esprimeranno sul ricorso presentato dagli avvocati di Gianni Paciello, il 23enne che il 28 settembre 2014 a Silla di Sassano, con la sua auto piombò sui tavolini di un bar, uccidendo quattro giovani, tra cui anche suo fratello. Il 17 dicembre 2015, in primo grado, Paciello è stato condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di omicidio colposo plurimo e guida in stato di ebbrezza. “Abnormità della condotta” ed “imprudenza inescusabile”. Sono due dei passaggi che inseriti nelle motivazioni della sentenza emessa dal giudice Salvatore Bloise. “Alto il grado di colpa” del giovane, visto che “la strada era in ottimo stato, le condizioni del tempo erano buone, la visuale era libera e l’imputato conosceva i luoghi”. Riportando anche alcune dichiarazioni rese dall’imputato durante l’interrogatorio di garanzia, il giudice del Tribunale di Lagonegro, escluse che a provocare l’incidente fu un malor. Paciello fu, invece, lucido fino al momento dell’impatto. Tesi contestata dai difensori, Alfonso Giuliano e Gennaro Lavitola. I due avvocati, tra le altre cose, sollevano dubbi sulle perizie svolte sul luogo dell’incidente e sulle analisi sul sangue che evidenziarono un tasso alcolemico superiore al consentito. Ecco perché domani ne chiederanno l’assoluzione. «Non so cosa aspettarmi» dice al telefono la mamma di Giovanni e Nicola Femminella, i due fratelli deceduti nell’impatto. «Assurdo chiedere l’assoluzione» aggiunge la signora Lina. I familiari sperano che a Paciello non sia concessa neanche una riduzione di pena.

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