Va bene il rispetto delle regole, ci mancherebbe altro, ma, seppur sottovoce, ci va di esprimere la nostra opinione in merito alla vicenda di Mimmo. Punto primo: finanche nel presepe c’è la figura del venditore di caldarroste, per cui potrebbe mai mancare nella città delle Luci d’Artista, dove lo spirito natalizio brilla? Punto secondo: perché “sviaggiare” – di fatto – considerata una mega ammenda, di quelle che di solito non arrivano manco a ricchi imprenditori – il venditore di caldarroste e con esso anche quel caratteristico profumo che si espande nell’aria e che sa tanto di festa? Punto terzo: ci sono, in città, ambulanti e questuanti ben più fastidiosi di Mimmo, che non ha mai tediato nessuno, che non ha mai imposto l’acquisto del cartoccio, profumato e – peraltro – anche delizioso. Insomma, si potrebbe chiudere un occhio. Almeno a Natale.
“Struscio” senza caldarroste: perchè non chiudere un occhio?
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