Sunia prova a dare centralità al tema della casa in Campania: poche le risorse

Redazione

La grande assente dalla programmazione regionale sarebbe sempre la casa, mentre rimangono inspiegabili i rinvii della riforma dell’edilizia residenziale pubblica con ripercussioni che il sindacato degli inquilini e degli assegnatari definisce oggi gravi ed impattanti sulla gestione del patrimonio pubblico. Il Sunia rileva come nella finanziaria regionale della Campania emerga una chiara sottovalutazione del grave disagio abitativo in un territorio dove si susseguono quotidianamente sfratti e sgomberi. L’unica previsione certa è la proroga del commissariamento dell’Azienda che dovrà soppiantare i vecchi Istituti Autonomi per le Case Popolari: una riforma pasticciata che ha paralizzato gli istituti, ne ha messo sotto tutela i bilanci che non risultano approvati generando indirizzi gestionali poco chiari. Mancherebbero- secondo il sindacato degli inquilini e degli assegnatari- anche idonei finanziamenti per la costruzione di alloggi popolari e non sembrano essere tornati indietro i fondi del bilancio regionale qualche anno fa sottratti alle politiche abitative per essere smistati su altri settori. Per il Sunia l’aver previsto la proroga del piano casa non risolve nessuno dei problemi, se permane l’assenza di risorse economiche. Nelle case popolari campane vivono oltre 200mila famiglie, mentre il disagio abitativo ed il rischio di perdere l’alloggio riguarda migliaia di cittadini cui non viene offerta nessuna alternativa credibile allo sfratto. E’ anche per questo che il Sunia annuncia una mobilitazione per ridare centralità al tema della casa in Campania.

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