Suora laica infanticida, scagionato seminarista congolese

Redazione

E’ stato scagionato il seminarista congolese accusato di aver aiutato una suora laica a gettare il suo feto in un cassonetto dell’immondizia. Era il 23 dicembre del 2004 quando la tragedia della suora laica Juarez Carpio Susana Ricarda scosse la città di Salerno: arrivò in ospedale in preda ad una forte emorragia post partum. Nessuna traccia del feto ma una testimonianza, quella di suor Susana, che prima di morire, 18 giorni dopo il ricovero, disse che il papà del bimbo era un seminarista congolese che l’aveva aiutata a liberarsi del piccolo. Una versione smentita oggi dalla sentenza della II sezione della Corte di Assise che ha scagionato il seminarista. Si è appurato che il Nakulu Deletinu Boniface, difeso dall’avvocato Gaetano Pastore, del Foro di Salerno, non era neanche in zona visto che si recava al centro di accoglienza Nazareth, aggregato alla comunità del Redentore, dove la suora era ospite, solo il sabato e domenica. Inoltre si è stabilito che gli uomini non potevano accedere al convento femminile, quindi sarebbe stata impossibile la sua complicità nel reato. Il seminarista è stato scagionato dalle accuse di infanticidio, omissione di soccorso e abbandono di minori e incapaci, nonché di occultamento di cadavere.

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