Se per il legale delle Fonderie Pisano, Lorenzo Lentini, l’ordinanza del Tar è «un atto di civiltà giuridica», per Franco Massimo Lanocita, avvocato del comitato salute e vita, la decisione non ha tenuto in nessun contro lo studio che ha evidenziato la presenza di metalli oltre i limiti nel sangue dei residenti nelle zone circostanti la fabbrica. In pratica, il tema della salute e dell’ambiente è risultato soccombente rispetto a quello del lavoro, vista l’imminenza delle procedure di licenziamento conseguenti alla chiusura dell’impianto di Via dei Greci. Il Tar riconosce che lo stop alla produzione comporta un grave ed immediato pregiudizio per i 120 operai, oltre che per la stessa azienda che perderebbe commesse e quote di mercato subendo un danno. Meno convincente e immediatamente dimostrabile, invece, è il fatto che la riapertura dello stabilimento possa determinare un danno tangibile per l’ambiente e la salute. L’accoglimento della richiesta di sospensiva cautelare rispetto al provvedimento di revoca dell’Aia da parte della Regione Campania risiede tutto in queste valutazioni, cui s’aggiunge il fatto che il Tar ha ravvisato nella procedura seguita dalla stessa Regione delle anomalie. La revoca dell’Autorizzazione integrata ambientale, infatti, andava preceduta da un preavviso all’azienda, da prescrizioni per mettersi in regola oltre che da richieste di chiarimento. Insomma, andava instaurato un contraddittorio che- nei fatti- non c’è stato, avendo scelto gli uffici regionali la strada che conduceva direttamente alla revoca, con provvedimento d’autorità, senza passare per un confronto con la proprietà delle Fonderie. «La sentenza ha ripristinato ordine nel procedimento ed ha valutato anche la preesistenza dell’opificio rispetto all’espansione della città», sottolinea l’avvocato Lentini, mentre il collega Lanocita, pur contestando l’ordinanza, ammette di aver suggerito «ben altro percorso» per arrivare alla revoca dell’Aia da parte della Regione, che invece ha inteso procedere con un atto di per sé viziato, per quanto opportuno. Per effetto dell’ordinanza del Tar il provvedimento regionale è sospeso, in attesa dell’udienza di merito fissata al 19 dicembre. Data entro la quale, però, potrebbe intervenire il caso di cessata materia del contendere se la vicenda Fonderie dovesse trovare una via d’uscita verso la delocalizzazione da Fratte o verso una procedura amministrativa che rispetti ruoli e diritti delle parti. https://www.youtube.com/watch?v=ohU8A6MFHbU
Tar accoglie ricorso Fonderie: ecco il perché dell’ordinanza
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