Tecnis, situazione finanziaria paradossale: a rischio chiusura malgrado 40 mln di crediti nei confronti di Enti pubblici

Redazione

Rischiare di chiudere i battenti nonostante un credito di 40 milioni di euro a titolo di riserve e premi di accelerazione vantato nei confronti di diverse amministrazioni pubbliche, come il Comune di Roma, l’Autorità Portuale di Genova, l’Anas e il Comune di Palermo/RFI. È la paradossale situazione della Tecnis di Catania, società leader nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali su tutto il territorio nazionale. Oggi l’azienda – affidataria dell’appalto per i lavori di realizzazione delle gallerie che dovrebbero consentire il collegamento del porto commerciale di Salerno con gli svincoli autostradali di Cernicchiara – sta vivendo un momento di gravissima carenza di liquidità, che ne mette seriamente a rischio il futuro con ripercussioni non solo occupazionali ma anche “sociali”, visto che l’azienda ha numerosi e importanti cantieri aperti in tutta Italia. Una vicenda che ha davvero dell’incredibile e che i sindacati dell’edilizia stanno cercando di risolvere tra mille difficoltà. “In Italia oltre che morire di debiti, un’azienda può morire di crediti. – sottolinea Patrizia Spinelli, Segretario Feneal Uil della provincia di Salerno – Uscita dall’amministrazione giudiziaria, la Tecnis si trova ora in una situazione che non gli consente di riprendere le attività operative con gravissime conseguenze sul destino dei 500 dipendenti diretti e dei circa 3.000 dell’indotto. Oltre che, naturalmente, sul completamento delle opere – come quelle in corso a Salerno – iniziate ed ormai da tempo soggette ad un incredibile stop and go. Venerdì 12 maggio sotto la sede del Mise a Roma i sindacati dell’Edilizia hanno organizzato un presidio di protesta con l’obiettivo di sensibilizzare il Ministero dello Sviluppo Economico a sollecitare le Amministrazioni Pubbliche debitrici a fare fronte ai propri impegni finanziari”. “Crediamo – conclude Spinelli – che anche i livelli amministrativi, politici ed istituzionali della nostra provincia siano chiamati a sostenere l’azione dei sindacati dell’Edilizia che puntano a mettere la Tecnis in condizione di riprendere i lavori a Salerno e nel resto d’Italia”.

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