Al di là del merito delle due varianti urbanistiche, da rivedere a quanto pare anche nel metodo con cui sono state impostate, la maggioranza che sostiene il sindaco Napoli a Salerno ha bisogno del classico redde rationem per ritrovare serenità, ma anche compattezza. Il fatto che il primo cittadino ieri si sia affrettato a stemperare le tensioni ma anche e soprattutto a chiarire cosa è accaduto in assemblea, con una puntualità quasi maniacale, testimonia un atteggiamento di fermezza che il sindaco tradisce nella nota ma che aveva già mostrato durante l’assise, quando evidentemente scontento del comportamento di alcuni consiglieri, ha deciso per la fuga in avanti sulle due varianti di Matierno e dell’ex Vitologatti, addirittura appoggiando la richiesta dell’opposizione di votarle comunque, nonostante le perplessità della vigilia arrivate pure in aula. Sia chiaro, il voto avrebbe potuto avere in esito incerto e quasi sicuramente negativo: ma a quel punto al sindaco Napoli interessava solo stanare chi, nella sua truppa cammellata, stava facendo melina o cercava di distinguersi a tutti i costi al di là del merito delle varianti urbanistiche contestate. Tanto è dimostrato dalla fuga di alcuni consiglieri di maggioranza dall’aula e dal rientro solo dopo il richiamo formale dello stesso sindaco, che poi ha assecondato la domanda venuta dal capogruppo progressista rimasto al suo posto, Luca Sorrentino, di ritirare per la quinta volta le varianti. Insomma, se un vero e proprio caso politico non c’è, è pur vero che Napoli tirando le redini ha portato giocoforza il malessere di alcuni in superficie ed un vertice di maggioranza potrebbe essere un balsamo utile a patto che non si riveli un pannicello caldo. In fondo, vale quello che ha scritto il sindaco nella nota diffusa ieri da Palazzo di Città: l’impegno per Salerno deve continuare, rispettando il patto di coalizione ed il programma, ma senza costrizioni.
https://www.youtube.com/watch?v=BpkGxlX4Rqo