Con 33 voti favorevoli, 16 contrari e un’astensione, il Consiglio Regionale della Campania ha dato il via libera alla legge regionale che consente al presidente Vincenzo De Luca di candidarsi per un terzo mandato. Nonostante l’appello della segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, a non sostenere il provvedimento e a escludere il nome di De Luca dalle prossime regionali, il gruppo PD in Campania ha confermato il suo appoggio. La seduta, tenutasi oggi, ha visto un’ampia partecipazione e acceso dibattito tra i gruppi consiliari.
Il dibattito e le posizioni politiche A favore della norma si è espresso Mario Casillo, capogruppo del PD in Consiglio Regionale, definendo il voto odierno “tecnico” e ricordando che “a normativa vigente, De Luca è tranquillamente candidabile”. Casillo ha annunciato l’intenzione di firmare un documento con De Luca e la maggioranza per definire il percorso verso il prossimo candidato, garantendo al tempo stesso il supporto al governatore uscente: “Abbiamo grande senso di appartenenza al partito, ma anche il dovere di valorizzare il lavoro svolto in questi anni”.
Italia Viva ha ribadito il suo appoggio a De Luca con il consigliere Tommaso Pellegrino, che ha dichiarato: “Per noi, il candidato politico alle prossime elezioni è il presidente De Luca”. Anche Valeria Ciarambino (Gruppo Misto) ha votato a favore, difendendo il diritto di De Luca a ricandidarsi “per il giudizio popolare”.
A sorpresa, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Nunzio Carpentieri, ha manifestato il suo sostegno personale al governatore, pur votando contro per disciplina di partito. “Spero che non ci sarà impugnazione – ha detto Carpentieri –. Chiedo a voi di portare avanti questa modifica e di consentire al governatore De Luca di presentarsi ancora”.
L’opposizione e le critiche Contrari al provvedimento i consiglieri del Movimento 5 Stelle, che hanno ribadito la loro posizione tramite i consiglieri Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello. “Il governo nazionale ha la possibilità di impugnare la legge, lo faccia senza timori”, hanno dichiarato, sostenendo che la proposta di legge, “dichiarando di voler recepire il limite dei due mandati consecutivi, di fatto lo nega”.