Tifo violento: il “marcio” ereditato dal passato

Ivano Montano

Allo stadio ormai ci vanno famiglie intere, bambini compresi e forse è questo uno dei pochi punti a favore del calcio moderno. Eppure c’è chi organizza, prepara con cura e tende agguati che puzzano di muffa, come il tranello teso da un gruppo di tifosi della Cavese che, di ritorno dalla trasferta di Francavilla, hanno atteso a lungo l’arrivo in autogrill dei tifosi del Benevento, reduci dalla trasferta di Reggio Calabria. A loro arrivo, le solite scene medievali, con cariche con tanto di catene e bastoni e lancio di fumogeni. Per la cronaca, un beneventano è finito in ospedale. Di questi tempi, negli ospedali abbiamo visto e non uscir mai più migliaia di persone a causa del maledetto virus, ma c’è ancora chi ha voglia di scontri a prescindere, scaturiti da chissà quali torti subiti in passato. Un solo commento a tutto questo: ancora? Ma basta!

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.