Inflazione al galoppo, stipendi al palo, consumi al piccolo trotto. Per questo Natale conviene darsi all’ippica e giocare la tris, hai visto mai che non si vince qualcosa per mettere sotto l’albero – oltre al muschio – anche qualche regalo? Mentre si parla di come e quando fare gli struffoli e i roccocò, il pane costa ancora 3 euro e anche più. Parliamo del pane, eh? Mica del caviale? Insomma di un genere di prima necessità e non di un lusso da concedersi ogni tanto. Non è un genere di prima necessità, ma non potremmo mai fare a meno di uno dei nostri fiori all’occhiello, la mozzarella di bufala campana doc. Ebbene, anche in tal caso la parabola è discendente a causa dei ridotti consumi dovuti a inflazione e caro prezzi, una situazione che rischia di mettere in ginocchio il settore e anche un ramo importante dell’export nostrano. L’effetto domino del conflitto non è manco partito e già in molti hanno raddoppiato il prezzo del gas da vendere in bombola, per chi per riscaldarsi può far conto unicamente sulla stufa. Alla fine, ci resta appeso anche il famoso stornello: mo’ viene Natale, nun tengo danar’, mi fumo ‘na pipa… no, nemmeno quello, perché sono aumentati anche i prodotti da tabacchi lavorati esteri.
Tra crisi e rincari, che Natale sarà?
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