L'operazione -denominata "Davide & Golia" e scattata all'alba di ieri – ha interessato le province di Alessandria, Arezzo, Avellino, Brescia, Catania, Cuneo, Frosinone, Imperia, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Torino, Vercelli e Verona, I Carabinieri del Nas hanno dato scacco matto ad un consolidato sistema per il traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente, che operava su tutto il territorio nazionale con legami commerciali anche all'estero.
Le indagini sono state avviate nel 2019 a seguito di un sequestro di farmaci anabolizzanti steroidi di cui disponeva un culturista. La Procura di Torino ha messo a fuoco il ruolo dei 3 principali indagati – figure cardine del traffico illecito – ipotizzando l'utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti e l'esercizio abusivo della professione medica. Dopo le perquisizioni altre 12 persone sono state denunciate. Dall'inizio dell'attività d'indagine sono complessivamente 26 le persone indagate per aver programmi alimentari e terapie mediche a numerosi atleti, senza averne le competenze.
Lee sostanze dopanti, importate illegalmente dall'estero, venivano commercializzate su tutto il territorio nazionale attraverso ignari corrieri all'interno di plichi anonimi o recanti intestatari fittizi, per essere poi destinate a sportivi e atleti che le assumevano per migliorare le proprie prestazioni in occasione delle gare di livello sia nazionale che internazionale, cui partecipavano dopo aver seguito il "metodo" di preparazione fisica prescritto dai principali indagati. Sotto sequestro 58 confezioni; 210 fiale; 1722 compresse; 13 blister; 51 dispositivi per l'inoculamento, tutto dannoso per la salute – per la capacità di alterare i regolari processi biologici dell'organismo, sia sotto il profilo psicologico. I tre arrestati guadagnavano circa 15.000 euro annui ciascuno grazie al doping.