Si chiamavano Mohamed ed Abdelakrim Rafik, i due magrebini, uno di quarantanove anni ed uno di diciassette, residenti a Santa Cecilia di Eboli, morti ieri pomeriggio a foce Sele, in prossimità di un canale all’altezza del ponte che segna il confine tra i comuni di Capaccio Paestum ed Eboli. A lanciare l’allarme è stato un pescatore che li ha visti sparire nel fiume, inghiottiti dalle acque… ma i soccorritori accorsi sul posto – due motovedette, un gommone, un’aquabike, una squadra di sommozzatori, un elicottero e i carabinieri della compagnia di Eboli – non sono riusciti a fare niente. I loro corpi sono stati recuperati con l’ausilio delle reti da pesca, solo alcune ore dopo l’annegamento. Per la ricostruzione della dinamica, fondamentale è stata la testimonianza del figlio di Mohamed e cugino di Abdelakrim, un ragazzino quattordicenne che è riuscito a salvarsi. I due ragazzi, insieme a Mohamed ieri avevano deciso di recarsi al fiume per un bagno, ma non conoscevano le insidie del Sele che ha una profondità elevata oltre che essere percorso da forti correnti. Poco dopo l’ingresso nel fiume, i due ragazzi hanno iniziato ad avere difficoltá. Il quarantanovenne, che era rimasto sulla sponda, ha afferrato una canna ed ha prima tratto in salvo il figlio, poi ha cercato di soccorrere il nipote, ma la manovra è fallita ed entrambi sono caduti in acqua sparendo quasi subito alla vista. Mohamed Rafik era immigrato da una ventina d’anni e gestiva un negozio di generi alimentari a Santa Cecilia di Eboli.
Tragedia a Foce Sele, due morti annegati
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