Si indaga sulle cause del sinistro ed eventuali responsabilità

Tragedia di Eboli, quello svincolo non è sicuro

Lo svincolo di Eboli non è sicuro, interventi migliorativi bloccati da contenziosi
Ivano Montano

Un secondo, un attimo, forse anche meno ed è l’apocalisse. Una vettura che sembra un foglio accartocciato, con dentro due anime belle volate via. Mario Valiante è morto sul colpo, pochi minuti dopo è spirata anche l’adorata moglie, Wilma Fezza. Tutto intorno, urla disperate e lamenti di altri automobilisti rimasti coinvolti nell’infernale carambola causata da un Tir che improvvisamente sbanda e si ribalta sulle macchine in coda. Con l’orrore negli occhi, soccorritori e inquirenti sono costretti a svolgere il proprio dovere, i primi prestando le cure del caso ai feriti, i secondi riavvolgendo il nastro sulla dinamica, a caccia di elementi utili a capire se si possano accertare o meno responsabilità ben precise. L’autista dell’autoarticolato è stato sottoposto agli esami tossicologici, secondo gli agenti della Polizia Stradale di Eboli potrebbe essere un colpo di sonno la causa dell’immane tragedia, ma resta una prima ipotesi. Le indagini sono in pieno corso, nell’attesa che si faccia luce sulla tragedia torna prepotentemente a galla il problema dello svincolo di Eboli, da sempre poco sicuro. Nel 2016 il Comune di Eboli ottenne un decreto ministeriale per la realizzazione di una nuova uscita autostradale, con annessa rotatoria, inviato tutto all’Anas per la necessaria Valutazione Impatto Ambientale, la pratica è rimasta chiusa in qualche cassetto, con altri documenti, quelli prodotti da diversi privati che hanno aperto contenziosi per bloccare l’opera. Una nota a margine che purtroppo aggiunge tristezza alla tristezza: secondo alcune testimonianze, Mario, con la moglie Wilma, stava andando al cimitero di Roccadaspide per ringraziare i genitori, dopo aver superato la fase più critica di un cancro che lo aveva aggredito tempo fa. Ma il cinico destino non ha voluto.

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