Una storia fatta di sofferenze, quella della famiglia Santimone. Genitori con sulle spalle il peso di un figlio affetto da disturbi psichici che, peraltro, almeno negli ultimi tempi aveva smesso di curarsi, di farsi aiutare. Emerge un particolare, in questa triste storia dal finale drammatico: anni fa, Vincenzo tentò il suicidio e a salvargli la vita fu proprio il padre. Quel padre che è stato ucciso a coltellate martedì scorso, al culmine di una lite familiare. Una decina le coltellate inferte dal parricida, alcune di striscio, altre purtroppo letali, al torace ed alla gola. Una tragica storia che oggi fa segnare due momenti quasi in contemporanea: interrogatorio di garanzia al Carcere di Salerno per il 47enne, difeso dall’avvocato Elena Criscuolo. Altrove, all’obitorio dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, il medico legale Marina D’Aniello procede all’autopsia sul corpo della vittima, prima di liberarlo per il rito funebre che avrà luogo nei prossimi giorni.
Tragedia Eboli: interrogato Vincenzo Santimone
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