Treofan, cronaca di una fine annunciata

La prima beffa, intorno alle 8 di ieri: alla Treofan arriva la Vigilanza. Qualcuno ipotizza l’imminente visita di qualche rappresentante di Governo, alimentando la fiammella della speranza. Invece, era l’inizio della fine. Una parola giunta in tarda mattinata, via mail: “Vogliamo diventare il fornitore europeo di maggiore successo nelle pellicole per confezioni ed etichette, sfortunatamente, Battipaglia è uno stabilimento relativamente piccolo, con tecnologie datate. Mantenere questa produzione vorrebbe dire accumulare ulteriori perdite che potrebbero danneggiare tutte le altre componenti della nostra società”. Questa, in sintesi, la motivazione della successiva lettera di licenziamento collettivo dei dipendenti dello stabilimento battipagliese. Alla fine, il Gruppo Jindal, ha portato a termine la sua missione: quella di smantellare una delle poche eccellenze industriali della Piana del Sele, fregandosene di tutto e di tutti, addirittura aggiungendo altre beffe al danno, perché quel “siamo a disposizione per rispondere alle vostre eventuali domande” con cui si chiude la missiva suona come l’ennesima, colossale presa per i fondelli, visto che il Gruppo Indiano – come Toro Seduto – di fatto non si è mai mosso per ascoltare, parlare, trattare con la controparte in occasione dei vari Tavoli Ministeriali, cioè quando serviva. Oggi, rispondere alle eventuali domande, non serve più. il Ministero dello Sviluppo Economico, intanto, tramite una nota ha promesso di voler andare a fondo con severità, poiché è evidente che un’operazione di simile natura – ovvero l’avvio del licenziamento collettivo e la chiusura dello stabilimento -, a poche settimane dall’acquisizione, evidenzia profili di responsabilità nell’alterazione del mercato e delle regole di concorrenza. Ci sarà da andare a fondo, da approfondire tutti i lati oscuri della vicenda: ognuno faccia la sua parte, ciascuno per propria competenza. Lo si faccia in rispetto della storia della Treofan Battipaglia, lo si faccia per 78 padri di famiglia che da ieri non hanno più un lavoro. https://www.youtube.com/watch?v=9vXEEghPgRU