Gli indiani di Jindal group hanno continuato a spostare gli ordinativi dalla fabbrica di Battipaglia in Germania o nel sito di Terni. Noncuranti della trattativa in corso al Ministero dello Sviluppo Economico sul futuro di Treofan. Mentre la delegazione senza poteri, guidata da Manfred Kaufmann, prendeva tempo dinanzi ai rappresentanti del governo e del parlamento italiano, dei Comuni della Piana, dei sindacati e dei lavoratori, i nuovi proprietari rendevano palese una strategia di svuotamento del sito di Battipaglia. Il che costituisce una premessa negativa, in vista della presentazione del piano industriale in agenda il 24 gennaio prossimo. Intanto, per domattina al MiSe è convocato un altro vertice, stavolta più ristretto, dal quale ci si attende qualche risposta in più su Battipaglia. Finora però, non sono state fornite garanzie sulla ripresa delle attività. La Regione Campania ha già ufficializzato la posizione contraria sia alla chiusura che allo spostamento delle attività della fabbrica di Battipaglia. In particolare, ha ricordato che la società Treofan partecipa come capogruppo di uno dei due progetti del Contratto di Sviluppo “Co.Re.Pack”, finanziato con oltre 18 milioni. Fondi che la Regione non erogherà senza garanzie sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e sul mantenimento della produzione nella Piana del Sele. I sindacati chiedono di rifornire Battipaglia delle materie prime e di fermare qualsiasi trasferimento in atto verso l’impianto tedesco di Treofan e soprattutto quello di Brindisi di Jindal. Una scelta scorretta e provocatoria, alla quale oggi i lavoratori rispondono con due ore di sciopero a Terni e Battipaglia. Domani, al ministero, dovrebbero emergere notizie rispetto alla ripartenza di Battipaglia. Ma sono in corso contatti con l’ambasciata indiana per mettere al corrente la famiglia Jindal di quanto sta accadendo nelle loro fabbriche italiane. https://www.youtube.com/watch?v=ViumvtvV3fs
Treofan: domani nuovo vertice al MiSe. In corso contatti con l’India per Jindal
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