Treofan, un anno per dare futuro a Battipaglia

Redazione

Siglato l’accordo per cassa integrazione per i dipendenti dello stabilimento di Battipaglia della Treofan. La firma apposta oggi presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali blocca di fatto il licenziamento dei 65 lavoratori. La cassa integrazione per cessazione partirà il primo aprile e durerà dodici mesi. L’intesa tra i rappresentati della società e dei lavoratori è stata raggiunta alla presenza del Vice Capo di Gabinetto del MiseiSE, Giorgio Sorial, e dei referenti della Regione Campania. Ieri al MiSe, i sindacati insieme a Regione e Governo avevano consegnato ai rappresentanti della multinazionale Jindal una richiesta di procedere alla reindustrializzazione del sito Treofan/Jindal di Battipaglia nel più breve tempo possibile e certamente entro la scadenza degli ammortizzatori sociali, con un progetto che salvaguardi le attività del sito industriale e la piena occupazione degli addetti. In questo periodo, la società Vertus, che è stata nominata da Treofan come advisor per la reindustrializzazione di Battipaglia, dovrà trovare investitori interessati a far ripartire il sito. Sito che – è emerso nel corso del confronto di mercoledì al Mise – è dotato di grandi spazi, estremamente vasti soprattutto all’esterno, è ben posizionato dal punto di vista logistico, con macchinari in buono stato e maestranze altamente qualificate. In base all’accordo stabilito, la Treofan potrà procedere al licenziamento per riduzione del personale dei 65 lavoratori, secondo il criterio della non opposizione. Contemporaneamente, è prevista la possibilità di erogare incentivi e ricollocare gli operatori in altri siti riconducibili al gruppo Jindal-Treofan. Il prossimo summit si terrà il 3 aprile presso la sede di Confindustria Salerno. «L’accordo è stato concluso in maniera positiva – è il commento di Gerardo Giliberti, della Femca Cisl – Come sindacato continuiamo a lavorare per garantire ogni tutela agli operatori licenziati della Treofan di Battipaglia. La ricollocazione, che avverrà su base volontaria e secondo le competenze e i profili professionali dei lavoratori, è da ritenersi un passo importante per salvaguardare la continuità occupazionale a queste persone».

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