Presso il Museo Diocesano San Matteo si è tenuta questa mattina l’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario dei Tribunali Ecclesiastici Salernitani
Sono state 113 le cause introdotte, nel 2017, al Tribunale ecclesiastico interdiocesano salernitano. Il 20% di coloro che chiedono la dichiarazione di nullità delle proprie nozze adducono come motivazione l’incapacità del coniuge nell’assunzione degli oneri derivanti dal matrimonio. Questi sono alcuni dei dati resi noti nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario dei Tribunali ecclesiastici salernitani, la cui prolusione, sul tema «Prossimità e pastorale giudiziaria: i nuovi tribunali dopo la riforma del processo matrimoniale canonico», è stata affidata a padre Manuel Jesus Arroba Conde, preside dell’Istituto «Utriusque Iuris» della Pontificia Università Lateranense. E’ proprio la riforma del processo per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio nel diritto canonico, voluta da Papa Francesco con la lettera apostolica Mitis Iudex Dominus Iesus del 2015 il motivo per cui l’inaugurazione dell’anno giudiziario assume un significato particolare. Nel 2017, infatti, il Tribunale è stato di fatto «sdoppiato» e sono stati istituiti il Tribunale ecclesiastico interdiocesano salernitano e il Tribunale ecclesiastico metropolitano. Il primo decide nella prima istanza, il secondo in appello (il ricorso al secondo grado non è obbligatorio). Tra le novità, anche la possibilità di avere accesso all’istituto del processo breve, che si svolge dinanzi al vescovo competente nei casi in un cui le prove per la dichiarazione di nullità siano evidenti. Nella diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, l’arcivescovo Moretti ha svolto il ruolo di giudice in una decina di casi, ma anche questo è indicativo del fatto che questa forma di processo, che limita i tempi e consente di arrivare a decisioni più rapide, stia cominciando ad avere una sua rilevanza. https://www.youtube.com/watch?v=mGNLi8iTGr4