Ormai non c’è giorno né notte di tregua, neppure il lunedì.
Botti, petardi, fuochi, mortaretti, razzi, girandole, bengala, bombe carta: il risultato non cambia… non c’è sera in cui non si sentano esplodere fuochi d’artificio alle 10, alle 11, a mezzanotte, all’una…
Sul loro significato ci sono cronache, discussioni social, esposti dei comitati di quartiere e leggende metropolitane. La più fantasiosa – che deriva dalla serie tv Gomorra -racconta che si festeggi con fuochi d’artificio l’arrivo di carichi di droga nel quartiere dove vengono esplosi.
La realtà è molto più semplice è un modo un po’ kitsch di festeggiare compleanni, comunioni, cresime, anniversari di fidanzamento, matrimoni, lauree. A volte anche la nascita di un figlio. Ma il grosso, specie a mezzanotte, è legato ai compleanni.
Statistiche vere non ne esistono, ma multe e contravvenzioni sì, come ci ricorda l’assessore Tringali