Fatto l’Aeroporto, viva l’Aeroporto e lunga vita ad un’infrastruttura strategicamente fondamentale per lo sviluppo e la crescita del territorio, ma attenzione: quando si parla di collegamenti, si parli poco e si faccia tanto e presto, perché il Paradiso può attendere, il turismo no. La notizia è fresca, risale a ieri sera: immaginiamo che tra i tanti automobilisti in viaggio verso le località del Cilento, fermati prima della galleria all’altezza di Prignano lungo la statale 18 e costretti ad uscire a Prignano per poi non trovare uno straccio di indicazione per uno straccio di percorso alternativo, c’erano anche dei turisti. Che dopo aver vagato inutilmente tra i tornanti montuosi, dopo un paio d’ore hanno deciso di rinunciare, magari pensando che il Cilento è l’isola che non c’è. Un luogo inavvicinabile, irraggiungibile, racchiuso, barricato com’è da ripetuti lavori in corso. Insomma, nella serata di ieri, chi voleva andare ad Ascea, Acciaroli, Pioppi, Casalvelino, Santa Maria di Castellabate, è rimasto intrappolato in un groviglio senza senso, senza segnaletica stradale, senza un vigile. Criticità che, se davvero si vogliono raggiungere determinati traguardi, vanno risolte in fretta. Altrimenti, i turisti saranno costretti a farsi lanciare col paracadute suoi luoghi cilentani, prima di raggiungere il Salerno-Costa d’Amalfi.
Serata da incubo, quella di ieri, per tanti automobilisti "bloccati" da una galleria chiusa e dall'assenza di vie alternative
Turismo e cantieri: il Cilento, l’isola che non c’è
Da Ascea ad Acciaroli, da Pioppi a Casalvelino: méte irraggiungibili causa lavori
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