Risultati più che positivi anche quest’anno in Campania nel settore turismo, grazie anche al traino del patrimonio storico-artistico e alle ricchezze enogastronomiche. Lo rivela la ricerca “Numeri, impatti e tendenze del turismo in Campania. Il ruolo della città di Napoli” a cura del Centro studi e ricerche per il Mezzogiorno collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo. In Italia, per il 2023, i primi dati Istat indicano una crescita della domanda che, in termini assoluti, ha portato le presenze a 431 milioni, pari al +4,6% rispetto al 2022. Di queste presenze il peso di quelle straniere è stato pari al 51,6%. Le stime parziali per il Mezzogiorno, invece, segnalano una variazione più bassa di circa 2 punti percentuali in meno rispetto al dato nazionale, ma la Campania, invece, stando alle prime stime ha avuto una crescita in linea col dato nazionale, registrando un consolidamento della domanda, soprattutto di quella straniera, recuperando i livelli pre-covid.
Per il 2024 lo scenario base prevede che venga conservata la situazione attuale sia per l’Italia che per il Mezzogiorno.
Per la nostra regione, dunque, si ipotizza un 2024 positivo, trainato dal turismo internazionale, al netto di eventuali peggioramenti degli scenari geoeconomici e geopolitici internazionali.
Ad attrarre i turisti in primis, il patrimonio storico-archeologico: 6 dei 59 beni italiani iscritti nella lista del patrimonio Unesco sono situati in Campania. Inoltre, è la regione numero 9 in Italia per prodotti Dop, Igp e Stg e, per ultima, ma non ultima, per la qualità dei mari (19 Comuni bandiera blu su 226 presenti in Italia).