Non serviva l’ulteriore riconoscimento internazionale, quello di Time magazine in edicola (e online dal 16 marzo), che inserisce Napoli tra le 50 mete top del 2023, a spingere il settore turistico nella nostra Regione che sta vivendo, dopo la difficile stagione Covid un nuovo Rinascimento (with its beautifully chaotic energy, sparkling sea, laundry-decorated streets, and momentous volcano, is undergoing a renaissance… recita il pezzo di Charlotte Maiorana).
Per le ormai imminenti vacanze di Pasqua, infatti, la richiesta è molto forte in tutta la regione. A Napoli, sulle isole e in Costiera stanno arrivando prenotazioni consistenti, da Nord America e Australia ma anche dal Sud-Est Asiatico, Taiwan e Cina. Perciò, gli albergatori, anche quelli che solitamente aprivano le loro strutture a maggio inoltrato, hanno deciso di anticipare le aperture stagionali.
Dopo la pandemia, a fronte di un aumento esponenziale di turisti, la sfida consiste nel riuscire a consolidare e rafforzare questa crescita (che ha reso lo scorso anno la Campania, la meta italiana preferita), obiettivo che si può raggiungere scongiurando i soliti problemi per i viaggiatori, ovvero garantendo servizi, migliorando gli accessi sui territori, manutenendo le infrastrutture turistiche, le strade e i sentieri, talvolta anche l’arredo urbano, e poi incrementando i collegamenti via terra e ferro (come il collegamento AV con il Cilento) e potenziando le vie del mare (da Salerno i collegamenti con la Divina e Capri saranno operativi, con i primi aliscafi e traghetti da sabato 1 aprile).
Con queste premesse non c’è dubbio che la provincia di Salerno farà ottimi numeri… ci si aspetta un boom, anche se non si registrano ancora fenomeni di soldout: tra il capoluogo e la provincia siamo a circa il 60-65% di camere occupate, ma il dato tende a crescere. Inesorabilmente.