Sotto accusa c’è il sindaco di Praiano, Giovanni Di Martino. Per il pm della Procura di Salerno, Roberto Penna, deve rispondere di omicidio colposo per la morte della turista bellunese risucchiata in mare, il 2 gennaio scorso, lungo la stradina che collega La Praia all’Africana. Per gli inquirenti, che hanno chiuso le indagini a sei mesi di distanza da quella tragedia, il sindaco di Praiano avrebbe dovuto far mettere dei cartelli per segnalare il pericolo di quella stradina scavata nella roccia ambo i lati d’accesso, quando invece gli avvertimenti sembrano figurare su un solo versante. Di Martino, che fu tra i primi ad arrivare quando fu lanciato l’allarme dai soccorritori, dice che si tratta di un atto dovuto. «Non mi sento responsabile- ha detto commentando a caldo l’avviso di conclusione indagini a suo carico- abbiamo fatto tutto il possibile, siamo stati vicini ai turisti travolti, alle loro famiglie, a chi ha subito un lutto tremendo che ci ha sconvolto». La turista di Belluno s’era incamminata insieme al marito ed ad una coppia di amici lungo il passaggio tra La Praia e L’Africana nonostante il mare fosse agitato. Un’onda improvvisa li risucchiò, trascinando tre di loro in acqua. I soccorritori di Praiano da terra e la Capitaneria di Porto via mare riuscirono a salvare tutti, tranne la consulente finanziaria 55enne che il marito tenne a galla aggrappandosi ad una boa. Un tratto molto pericoloso, quello tra Praia e Africana, già teatro di un’altra tragedia, qualche anno fa, quando a finire sugli scogli fu una donna di 37 anni.
Turista morta a Praiano il 2 gennaio: per il pm il sindaco deve rispondere di omicidio colposo
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