È la terza volta in due anni. Una bomba carta esplode davanti al Comune, distruggendo l’ingresso, danneggiando la facciata e facendo crollare il timpano architettonico. Istituzioni sotto attacco. Castel San Giorgio che fa i conti, nel giro di pochi anni con un attentato intimidatorio. L’ennesimo. A Natale 2022, una bomba era esplosa davanti alla casa del vicesindaco Giuseppe Alfano. Poi, toccò alla sindaca Paola Lanzara. Ora, il Municipio. Un messaggio chiaro: le istituzioni sono nel mirino. “Non ci fermeremo”, dice la sindaca Lanzara. “Palazzo di Città è un simbolo. Non vogliamo che l’immagine della nostra cittadina sia offuscata da questi episodi”. Ma la rabbia è tanta. Dei primi due attentati non si sa più nulla. Gli amministratori chiediamo alle istituzioni e alla stampa di non abbandonarli. Le reazioni politiche non si fanno attendere. Il senatore Antonio Iannone (FdI) annuncia un’interrogazione al ministro dell’Interno: “Non sottovalutiamo questo gravissimo fatto”. La senatrice Anna Bilotti (M5S) aggiunge: “È un attacco alla democrazia. Serve una risposta forte e unitaria”. Anche il sindaco di Sarno, Francesco Squillante, esprime solidarietà: “La legalità non si piega. La comunità è più forte della violenza”. Castel San Giorgio resiste. Ma la domanda resta: chi vuole spezzare questa resistenza? E perché?
È la terza volta in due anni
Un Comune sotto attacco: la terza bomba a Castel San Giorgio
Le reazioni politiche
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