All’andata la Salernitana di Brini sbandò paurosamente alla prima curva, nemmeno tanto pericolosa: 2 a 1 per loro e una prima spallata al progetto proposto dal tecnico marchigiano e dall’ex Direttore Sportivo Acri. Quella gara finì anche con una dedica speciale di Moriero all’ex socio ed amico Murolo che avvelenò ulteriormente il clima dopo una sconfitta bruciante ed inattesa. Fu quello l’inizio della crisi, l’inizio del calvario che si è trascinato per un intero girone d’andata avaro di soddisfazioni e ricco di amarezze. Un girone dopo le cose non sono cambiate: la Salernitana segna col contagocce, c’è qualche volto nuovo ma soprattutto quelli che tiravano la carretta già ad inizio stagione, vedi Soligo, continuano a farlo ancora oggi. Quell’inizio con effetti tutt’altro che speciali, ha caratterizzato e non poco la stagione partita ad handicap con 5 sconfitte consecutive. Un gap di 15 punti che pesano e non poco su questo campionato, un divario difficilmente colmabile. Dal Frosinone a Frosinone c’è ora la possibilità di riscattare la prima battuta d’arresto della stagione, c’è la possibilità di restituire, con gli interessi il colpo da tre punti firmato Santoruvo –Basha con Caputo autore del gol bandiera della Salernitana. Ora questa Salernitana di Grassadonia, diversa almeno nell’approccio alla gara e nelle motivazioni va a giocarsi la partita a viso aperto ben consapevole che quella di sabato è la gara che può far ripartire la macchina della rimonta, dopo lo stop col Brescia ed il punto di Vicenza.
Un girone fa il primo stop
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