Un muro non basta

Redazione

“Un muro non basta per decidere chi ha ragione e chi ha torto, per tracciare un confine arbitrario, per dettare la legge del più forte…”. Fino al 31 maggio, presso gli spazi dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio, nell’ambito della manifestazione Festinsieme è allestita una mostra (non solo) fotografica che tutti dovremmo vedere. Si intitola “un muro non basta” ed è la testimonianza attraverso scatti, documenti e disegni dell’impatto umanitario, economico, politico del muro che Israele sta costruendo attorno agli insediamenti palestinesi nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. Gli israeliani ripongono nel muro le speranze di pace in Medio Oriente. I palestinesi lo condannano come espressione di razzismo che impedisce ogni equilibrato sviluppo per i loro territori. La geografia insegna che dove si affermano squilibri economici, si attivano anche tensioni politiche e sociali. Il muro che divide impedisce una libera circolazione di merci e persone, del pensiero democratico ed alimenta per contro il consenso verso le frange dell’estremismo più intransigente. In origine il progetto , sostenuto anche dalla sinistra israeliana pacifista che oggi lo condanna, doveva essere lo strumento per demarcare la frontiera fra Israele e Palestina e passare sulla cosiddetta linea-verde. Doveva dividere il territorio israeliano da quello dei Territori occupati, creando sicurezza per Israele ma anche sicurezza per i palestinesi, affermando che quella terra oltre il muro è territorio palestinese. Nel corso della realizzazione sono tuttavia cambiate molte cose: il muro non passa più lungo la frontiera, ma nel profondo del territorio palestinese; ha creato isole palestinesi in territorio israeliano. Le conseguenze sono state catastrofiche: decine di migliaia di contadini palestinesi sono stati separati dai loro campi; numerosi villaggi palestinesi si trovano fra il territorio israeliano e il muro; alcuni villaggi sono circondati da ogni lato dal filo spinato , isole dalle quali è difficile entrare ed uscire, dalle quali si può solo pensare di scappare…

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