Un tuffo dove l’acqua è più blu era qualcosa di impossibile, nella giornata di ieri, almeno dopo che l’improvvisa pioggia tipicamente estiva – quella che passa subito e non lascia tracce di frescura – aveva mandato in tilt le condotte fognarie, riducendo in breve tempo il mare del litorale cittadino alla stregua di una fogna di Calcutta. Un putrido stagno in movimento che emanava un odore nauseabondo e che ha scatenato la protesta dei bagnanti che hanno intasato i centralini dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale. Con i canali di sbocco sull’arenile nostrano in tilt, la melma si è ben presto miscelata alle acque marine, che si presentavano coperte di una spessa coltre di liquame viscido e maleodorante e sulle esigue spiagge cittadine è stato subito fuggi-fuggi generale: tutti sotto le docce e poi a casa, il più lontano possibile dalla mega-discarica.
Un tuffo nell’acqua marrone
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