Parola d’ordine: unità! Il momento di crisi della Salernitana è serio, nerissimo, ma superabile. In che modo? Serrando le fila. Giusto protestare, giusto sottolineare gli errori della società e le mancanze del patron, giusto chiedere più impegno e soprattutto risultati ai calciatori. Ma in questo momento il silenzio della Curva rischia di diventare un handicap per una squadra già di per sé alle prese con crisi di gioco e d’identità, problemi tattici e limiti caratteriali, lacune tecniche e paura. Paura di vincere, paura di provarci, paura di tentare la giocata, finanche paura di far fallo: a Cesena, una squadra in svantaggio dal primo tempo, non ha rimediato neanche un cartellino giallo, segnale tangibile del fatto che non ci ha messo la necessaria cattiveria agonistica. E allora, questa squadra, capace di raccogliere la miseria di 2 punti in questo terrificante avvio di stagione, va aiutata, va presa per la mano e tirata fuori dal guado. Chi deve farlo? I tifosi. Anche sul web, nei bar, nei circoli, nelle sedi dei vari gruppi, inizia a serpeggiare un desiderio: sebbene sia condivisa la protesta e la scelta del silenzio come forma pacifica di dissenso, molti supporters granata stanno premendo affinché domenica sera in Curva, nei Distinti ed anche in Tribuna, approfittando dell’entusiasmo delle scolaresche e dell’iniziativa della società grazie alla quale ogni abbonato potrà far comprare ad un amico un biglietto a prezzo promozionale, si torni a cantare, ad urlare, a soffrire per far tornare l’Arechi il fortino inespugnabile d’un tempo. E’ vero che Salerno merita di più, ma è anche vero che Salerno può fare la differenza e trasformare una squadra impaurita in un’armata di gladiatori. Uniti si vince! Salviamola!!!
Uniti si vince! Salviamola!
69
articolo precedente