Non c'è nessun ritardo per la vaccinazione del personale in servizio presso le Usca, le unità assistenziali che si occupano dei tamponi sui casi sospetti di Covid. A precisarlo a LiraTv è l'Asl.
«L'Asl di Salerno sta già chiamando, in queste ore, tutto il personale delle Usca territoriali per sottoporlo al vaccino anti-coronavirus». È quanto precisa a LiraTv Arcangelo Saggese Tozzi, dalla direzione di coordinamento delle procedure Covid. Contattato al telefono dalla nostra redazione, Saggese Tozzi parla di naturale progressione così come stabilito dal documento regionale che ha fissato l'ordine di priorità per la somministrazione die vaccini Pfizer-Biontech. Dunque, nessun ritardo e soprattutto nessuna esclusione, così come ventilava al quotidiano Il Mattino oggi in edicola una fonte anonima tra gli operatori dell'Usca di Salerno. L'Asl è consapevole del rischio che corre il personale esposto al contagio, effettuando regolarmente un'enorme quantità di tamponi nelle varie postazioni territoriali, molti dei quali risultato poi positivi.
«Il gruppo degli addetti alle Usca – precisa ancora Saggese Tozzi – rientra al terzo-quarto punto dell'ordine di priorità: dunque, l'Asl li sta già chiamando per la somministrazione del vaccino insieme agli operatori del 118 e al personale dei distretti sanitari». La polemica viene disinnescata sul nascere, dopo quella sollevata un paio di giorni fa dai medici di base che figurano al sesto posto in graduatoria. «L'obiettivo dell'Asl – continua Saggese Tozzi – è vaccinare fino a 30mila persone (compresi gli addetti alle Rsa e alle strutture di sanità private convenzionate) entro poche settimane. Diecimila dosi sono già pronte, altre arriveranno ma si dovrà correre: 21 giorni dopo la prima dose, infatti, va iniettata la seconda di richiamo per rendere efficace il vaccino».