In Campania con l’anagrafe vaccinale c’è ancora tempo per la documentazione
Non chiamiamola proroga, perché forse tecnicamente non è corretto definirla così. Probabilmente è più giusto parlare di un periodo aggiuntivo oltre la scadenza per mettersi in regola. Il 10 marzo era il termine ultimo per la presentazione alle scuole della documentazione attestante le vaccinazioni. In alcune regioni, come la Campania, dove esiste l’anagrafe vaccinale, la scadenza è sempre il 10 marzo ma c’è un po’ più di tempo. Al di là dei termini idonei o meno al linguaggio burocratese, proviamo a fare chiarezza, quella che si aspettano i cittadini. Il ministero della Salute precisa che “il termine del 10 marzo vale per tutte le Regioni, anche per quelle che hanno aderito alla procedura semplificata” attraverso l’anagrafe vaccinale. Nella circolare congiunta del Ministero della Salute e dell’Istruzione del 27 febbraio 2018 c’è però una specifica. Al paragrafo 1.2 si parla delle regioni che hanno istituito l’anagrafe vaccinale e quindi lo scambio diretto di dati tra Asl ed istituti scolastici. Nella circolare si legge che entro il 20 marzo i dirigenti scolastici inviteranno i genitori a mettersi in regola. Le famiglie avranno poi dieci giorni di tempo per presentare la documentazione sui vaccini svolti, o sulle prenotazioni fatte. Da qui è uscita la data del 30 marzo entro la quale è possibile ancora mettersi in regola in alcune regioni.
Ecco cosa succede a chi non fa i vaccini obbligatori
In Campania esiste l’anagrafe vaccinale anche se siamo di fronte ad un sistema che potremmo definire “misto”. Perché non tutte le scuole sono informatizzate. Ai bambini fino a 6 anni che non sono vaccinati è vietato l’accesso per asili nido e scuola dell’infanzia. Almeno fino a quando il minore non avrà regolarizzato la propria posizione. Per i ragazzi fino a 16 anni scatta la procedura con una sanzione pecuniaria da 100 a 500 euro. https://www.youtube.com/watch?v=xFnJpddLdwk