Commerciante ebolitano intascava dai clienti gli acconti per la vendita di auto "fantasma". La Guardia di Finanza di Salerno propone la tassazione dei proventi di decine di truffe ed esegue il sequestro di beni per mezzo milione di euro.
I clienti anticipavano in tutto o in parte la cifra per l'acquisto della vettura, ma le auto non venivano consegnate e il denaro non veniva restituito. La truffa è stata scoperta grazie alla denuncia di una donna che aveva versato 1000 euro in contanti per l'acquisto di un'utilitaria che doveva arrivare dall'estero. La Guardia di Finanza ha passato al setaccio la storia di un autosalone di Eboli e del suo titolare, un 38enne della zona, riscontrando che a suo carico ci sono già decine di denunce di clienti raggirati.
Gli acquirenti, dopo ripetuti solleciti, non riuscivano a farsi consegnare l'auto tantomeno a farsi restituire il denaro anticipato. Sono una trentina di episodi accertati dai finanzieri. Il titolare dell'autosalone proponeva in vendita, a prezzi vantaggiosi, autovetture di importazione, chiedendo da subito anticipi cospicui, a suo dire necessari per le spese di trasporto in Italia. I pagamenti avvenivano, il più delle volte, in contanti oppure attraverso la ricarica di carte prepagate. Poi iniziava lo stillicidio di telefonate per avere notizie delle auto e di giustificazioni per guadagnare tempo. In un caso, addirittura, c'è stata una vera e propria estorsione ai danni di un cliente che, dopo aver pattuito 43.000 euro per l'acquisto di una vettura, è arrivato a consegnare in più tranche circa 60.000 euro, ogni volta dietro la minaccia di perdere definitivamente le somme che aveva nel frattempo anticipato.
Concluse le indagini coordinate dalla Procura di Salerno, è già arrivata una prima condanna per truffa. Nel frattempo, la Guardia di Finanza ha avviato un intervento mirato a recuperare a tassazione anche i proventi della presunta attività illecita. L'esame degli estratti conto bancari e degli altri documenti acquisiti nel corso delle indagini di polizia giudiziaria hanno consentito di ricostruire in circa 900.000 euro il volume dei corrispettivi percepiti nell'arco di tre anni, dal 2016 al 2019, compresi quelli delle truffe denunciate, a fronte dei quali non è stata presentata alcuna dichiarazione fiscale. Di qui, il sequestro preventivo di due immobili, due terreni agricoli, disponibilità finanziarie e 40 autovetture ancora in possesso dell'indagato.