Fumata bianca sulla cassa integrazione per lo stabilimento FOS di Battipaglia. Azienda e sindacati, infatti, hanno trovato un accordo nella riunione tenutasi stamane in Confindustria.
Le parti hanno deciso che la cassa integrazione ordinaria ci sarà per 13 settimane consecutive, dal lunedì 16 ottobre al 14 gennaio del 2024, così come si era detto dal principio, ma passando dalla sospensione a zero ore, quindi con fermo totale della produzione ad una cassa a rotazione con un 20% di produzione da fare rispetto al piano annuale previsto per l’anno un corso.
L’intervento riguarderà l’intero organico, pari a 289 unità, per l’intera attività lavorativa e, compatibilmente con le esigenze tecnico-produttive e organizzative, si darà corso alla rotazione tra i lavoratori sospesi.
L’azienda ha assicurato che anticiperà il trattamento di integrazione salariale ordinaria alle normali scadenze di paga, mentre i lavoratori potranno fruire delle ferie residue maturate e non godute preventivamente all’utilizzo della cassa integrazione.
“Mai era stata fatta la cassa integrazione in questa azienda, visto che questa azienda produce fibra di qualità. In Francia, l’azienda di gemella di Battipaglia sta sopperendo alle difficoltà contribuendo al fabbisogno interno. Questo in Italia non accade – ha spiegato Carmine Rubino, segretario generale dell’Ugl Salerno – nonostante ci sia un nuovo governo, che ha anche cambiato il nome di un ministero che ora ha l’obiettivo di tutelare il Made in Italy. Per noi questa cassa integrazione è una sconfitta e non una vittoria, e quindi invitiamo Prysmian ad essere chiara su cosa realmente vuole fare per la Fos, che vede impegnati 300 lavoratori fissi, più circa 70 interinali già sospesi dallo scorso 1 settembre e circa 200 lavoratori dell’indotto. L’Ugl tutta farà tutto ciò che sarà necessario per scongiurare il peggio”.
Vertenza Fos, arriva la cassa integrazione
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