Via Laspro, si indaga sull’attentato dinamitardo

Redazione

Non ha molta voglia di parlare l’imprenditore salernitano vittima di un attentato intimidatorio. Ha passato tutta la notte in questura, dove è stato interrogato a lungo dagli uomini della Squadra Mobile. Al citofono precisa solo che tante cose sbagliate sono state detto in queste poche ore sul suo conto e che saranno solo le indagini della Polizia a portare alla luce i retroscena della vicenda. Ci racconta che l’altra sera qualcuno aveva già bussato al suo citofono «Mi hanno lanciato qualche insulto ma non ho dato molto credito alla cosa, non ho nemici né persone che mi voglio male». La bomba è esplosa dopo 24ore da quella strana citofonata. Sono le 20.15, il 53enne imprenditore, è a casa, in via Valerio Laspro. Il citofono suona, alza la cornetta e nello stesso momento sente una forte esplosione. «Un boato che ha fatto muovere il palazzo» raccontavano stamani alcuni inquilini del condominio. La bomba carta è stata posizionata nell’androne del palazzo e l’esplosione ha infatti mandato in frantumi i vetri del portone d’ingresso. Chi ha agito non ha avuto paura di poter essere riconosciuto. Chi ha agito lo ha fatto con la massima spudoratezza. Sul fatto indagano gli agenti della Squadra Mobile. Il vice questore Soriente ieri sera ha interrogato a lungo la vittima, e sono stati ascoltati anche alcuni condomini. Al momento non ci sono testimoni. Nessuno ha saputo fornire dettagli sugli attentatori. «Si indaga a 360°, naturalmente» assicurano dalla Questura. Si scava nella vita professionale del 53enne ma anche nella sua vita privata.

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