Traffico, caos e inquinamento: Salerno aspetta risposte

Viadotto Gatto: il nodo che nessuno scioglie

La Fit Cisl chiede un incontro urgente
Antonio Esposito

C’è una strada a Salerno che ogni giorno si trasforma in un incubo: il Viadotto Gatto. Un’arteria fondamentale che collega il porto alla città, agli svincoli autostradali, alla vita. Ma più che una strada, sembra un colabrodo di ingorghi e ritardi. Camion fermi, clacson impazziti, smog a livelli preoccupanti. E, mentre la città soffoca, le istituzioni temporeggiano.  La FIT-CISL ha deciso di scrivere a tutti, dal Sindaco al Ministro dell’Ambiente, per accendere un faro su una situazione ormai ingestibile. Il punto critico? La rotatoria all’altezza del varco di via Ligea, dove i camion si incrociano con le auto in un balletto pericoloso di precedenze non rispettate e manovre azzardate. Poi c’è il restringimento della carreggiata, che in estate diventa un imbuto infernale, con bus turistici e auto parcheggiate ovunque. Il risultato? Un traffico che paralizza la città e avvelena l’aria.  L’inquinamento atmosferico, poi, è un altro tasto dolente. Le polveri sottili superano spesso i limiti di legge, e non serve essere scienziati per capire che respirare ogni giorno smog non fa bene alla salute.  Le soluzioni esistono: regolamentare il traffico in entrata al porto, riorganizzare la viabilità, alleggerire il carico su un’arteria che non può più reggere da sola tutto il peso di Salerno. Eppure, come spesso accade, si discute, si annuncia, si promette. Ma quando arriva il momento di agire, tutto si ferma. Il nodo resta lì, ingarbugliato.  Nel frattempo, ogni giorno, migliaia di automobilisti restano prigionieri in coda, con il tempo che scorre e lo smog che cresce. Ma fino a quando?

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