Un’operazione della Polizia di Salerno ha portato alla luce un inquietante giro di usura e tentate estorsioni, caratterizzato da tassi d’interesse che oscillano tra il 20% e il 60%. Le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura, hanno rivelato come due uomini detenuti stessero utilizzando videochiamate per intimidire e indurre le vittime a rimborsare prestiti usurari . È da tempo che denunciamo che nel carcere con i sempre più numerosi telefonini in circolazione non si girano solo creativi filmati per tiktok ma si continua a comandare clan e affiliati per qualsiasi forma di crimine. È il caso di ricordare a chi nell’Amministrazione Penitenziaria ha la memoria corta – afferma il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo Di Giacomo – i numerosi casi scoperti negli ultimi mesi, persino di summit di mafia comodamente dalle celle via Skype, videochiamate per impartire ordini nei mandamenti, richieste estorsive, minacce per ritirare denunce. Se non fosse per l’incessante opera del personale penitenziario i rifornimenti di telefonini soprattutto con l’impiego di droni trasformerebbero gli istituti in centrali telefoniche e supermarket della telefonia mobile.
La Polizia di Salerno smantella un giro di usura e estorsioni
Videochiamate dal carcere per estorsioni
Indagine a Salerno, misura nei confronti di due detenuti
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