Villa Carrara, vuota e sporca… ma perché?

Francesca Salemme

Ci sono luoghi che pare siano stati letteralmente dimenticati, anche se sono centrali, evidenti, in bella vista.
Luoghi che, evidentemente, continuano ad esistere solo per quanti, affezionati al ricordo di quello che era, ne coltivano l’dea.
Uno di questi luoghi non luoghi è Villa Carrara.
Un piccolo polmone verde, lungo l’arteria principale che unisce Pastena a Torrione, prossimo alla vivacissima parrocchia di Madonna di Fatima, in mezzo al traffico automobilistico e pedonale che la costeggia… potrebbe – come accade alla Villa comunale, quando non è illuminata dalle luci dello zoo luminoso – essere un luogo ideale per far giocare i bambini, sedersi a leggere un libro, intavolare anche una partita a carte… potrebbe, ma non lo è: da tempo immemore l’utenza fissa è quella di senza fissa dimora e ubriachi che trovano riparo sotto il porticato.
E niente altro: d’altronde nel nostro giro serale abbiamo visto che l’80 per cento delle panchine è inagibile, l’illuminazione è spettrale, bottiglie e resti di pasti sono sparpagliati in vari angoli.

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