Violenza di genere: la caccia dei CC al “bruto” è spietata

Ivano Montano

Ventuno provvedimenti cautelari negli ultimi 40 giorni, con una media preoccupante di uno ogni due giorni, a conferma del fatto che non si arresta la furia cieca di “certi uomini” ma al contempo aumenta il coraggio delle donne, nel denunciare abusi, vessazioni, atteggiamenti persecutori. Nello specifico, sono 12 gli arresti per “atti persecutori e maltrattamenti in famiglia” e 9 ordinanze di “divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico”. Tra gli interventi di polizia giudiziaria di particolare rilievo: l’arresto di un 50enne rumeno per atti persecutori nei confronti della ex compagna, di un 30enne ucraino, intercettato dai Carabinieri presso la stazione ferroviaria di Battipaglia dopo che questi, partito in treno da Milano, con una video chiamata minacciava di morte la ex compagna e i figli minori della donna, mostrandole una pistola risultata poi essere a salve priva di tappo rosso e l’ultimo episodio risalente al 2 dicembre scorso, a Cava de’ Tirreni, dove i Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato, in flagranza di reato, un 50enne per “atti persecutori e per maltrattamenti nei confronti di familiari o conviventi” nei confronti della moglie. L’uomo avrebbe tentato di accedere nell’abitazione della donna danneggiando la porta d’ingresso e minacciandola di morte.

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