Bisogna farne tanto di più, ancora più rumore, è necessario parlare in ogni luogo e occasione, soprattutto in famiglia e a scuola, è necessario urlare per rompere il muro di silenzio che è ormai muro del pianto, un muro che separa inevitabilmente quanto inspiegabilmente il genere maschile da quello femminile, un muro più resistente del muro di Berlino. Non basta il 25 novembre, non bastano le iniziative che si sommano e si accavallano in questa settiamana di sensibilizzazione. Nunzia e poi Anna, Marzia, Paola e tante altre donne uccise fino a Silvia Nowack a Castellabate l’ultimo episodio tragico. Una lunga scia di sangue e violenze, minacce, vessazioni e botte da soggetti accecati dalla furia che è tutt’altro che amore. L ’elenco della donne vittime di violenza nel Salernitano è lungo. Come in tutto il resto d’Italia: c’è una leggera flessione dei femminicidi ma i numeri restano comunque alti. Secondo i rilievi nazionali sarebbero in calo anche i reati spia, indicatori di violenza di genere, come lo stalking e i maltrattamenti contro familiari e conviventi, ma per molti addetti ai lavori restano ancora elevati anche i numeri delle donne che non denunciano. Nonostante gli sportelli (non da ultimo quello aperto in procura a Salerno), il lavoro delle associazioni specializzate, le stanze rosa di ascolto aperte presso le compagnie dei carabinieri ed in questura.
La buona notizia è che le donne non se ne stanno più in silenzio, ma denunciano gli abusi subiti alle forze dell’ordine dato confermato dalle ripetute note che ci giungono dalle forze dell’ordine in merito all’esecuzione di ordinanze di misure cautelari nei confronti di mariti, finanzati ed ex compagni violenti. Forze dell’ordine che si mettono alle calcagna e piombano sui responsabili rapidamente, mettendo fine alle angherie.
Non basta il 25 novembre. Ci sono bestie furiose in giro, purtroppo anche sorde. Per fermarle c’è bisogno di far rumore ogni giorno, senza aspettare date, ricorrenze liturgiche e occasioni da convegno. Bisogna far rumore tutti e tutti i giorni.