Visite di controllo: un percorso a ostacoli

Ivano Montano

Torniamo a parlare dell’odissea delle visite di controllo; quando tutto andava più o meno a pieno regime prima o poi arrivava il giorno in cui ti era stata fissata la visita in ambulatorio, con l’impegnativa si pagava il ticket e via. Come ci scrive un cittadino di Pastena, “da qualche mese in qua, tutto è cambiato: in ambulatorio ti dicono quando devi tornare per la visita, ma prima devi passare per il CUP, che è sempre sovraffollato visto che non vi accedono solo i pazienti dell’ambulatorio di Pastena, ma di tutta Salerno. Per cui, bisogna essere assistiti da santa pazienza, mettersi in fila e sperare di tagliare il traguardo in tempo utile”. Per la cronaca, al nostro telespettatore la visita è stata fissata, tramite CUP, tra due mesi, nonostante il piano terapeutico sia in scadenza. Non solo: gli hanno chiesto di tornare portando gli esiti delle analisi del fondo oculare e della visita cardiologica e – purtroppo – per fare tali analisi c’è da mettersi in lista d’attesa, anche per sei mesi. Insomma, il percorso è lungo e tortuoso, infarcito di probabilità e imprevisti tipo Monopoli. Una cattiva organizzazione che, naturalmente, penalizza sempre gli assistiti. Anzi, i non assistiti.

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