Il rosso natalizio si fa strada ed avanza a grandi falcate verso le imminenti festività: dal braccio di ferro del governo uscirà probabilmente un lockdown di Natale. Quanto drastico, dipenderà dalle residue resistenze del premier, Giuseppe Conte, alle misure più rigide proposte.
Il comitato tecnico scientifico, infatti, sta invocando una stretta per evitare la terza ondata. Si fa quindi sempre più strada che nei giorni di Natale l'Italia diventi completamente zona rossa. Chiuderanno quasi certamente ristoranti e bar, sia nei giorni festivi che in quelli prefestivi. Non è escluso che in quelle stesse date venga imposta la serrata dei negozi e che si limiti ulteriormente la libertà di movimento. Su quest'ultimo punto, però, tutto è ancora aperto. Le ipotesi sono diverse. Il fronte rigorista guidato dai ministri Speranza (Salute), Boccia (Regioni) e Franceschini (Cultura) spinge per un lockdown duro (con il divieto di uscire di casa) nei festivi e prefestivi. Oppure, come punto di mediazione, per una zona rossa nazionale. Nell'uno o nell'altro scenario i giorni di divieto sarebbero in tutto 12: 19-20 e 24-27 dicembre, 31 dicembre-3 gennaio, 5-6 gennaio.
L'obiettivo è chiaramente quello di impedire affollamenti nelle strade dello shopping e nei negozi nell'ultimo week-end di acquisti natalizi. C'è, poi, l'intenzione di sventare il rischio dei pranzi e delle tombolate tra gruppi familiari non conviventi. Per le cene c'è il coprifuoco dalle 22, che però dovrebbe essere anticipato alle 18 o alle 20. Oppure, in alternativa, il lockdown o la zona rossa dal 23 o 24 dicembre al 6 gennaio. Nella prima ipotesi scatterebbe direttamente il divieto di uscire di casa, se sarà zona rossa chiuderanno i ristoranti e i negozi. Al momento prevale questa seconda ipotesi, visto l'orientamento del Cts.
Conte, sostenuto dalla renziana Teresa Bellanova, invece preferirebbe una zona arancione nazionale nelle stesse date o nello stesso periodo. In questo modo, sarebbero salvi i negozi e la libertà di movimento e a pagare il prezzo della stretta sarebbero solo bar e ristoranti. La decisione scatterà nelle prossime ore, per poter finalmente mettere fine al "tormento natalizio".