Diciotto comuni rientrano nella zona più pericolosa, 97 in quella a rischio medio alto

Zone sismiche, tutto il salernitano è a rischio scossa

Gli altri 43 centri non sono immuni da conseguenze legate a forti sismi con epicentro negli Appennini o nel mar Tirreno
Francesca Salemme

Le scosse di terremoto che interessano la zona dei Campi Flegrei – l’ultima di magnitudo 3,9 (avvertita anche a Napoli e a Giugliano) – preoccupano cittadini e amministrazioni locali, non solo dell’area flegrea e non solo della provincia partenopea: il 72% dei Comuni della provincia di Salerno si trova in zone in cui la probabilità che capiti un terremoto forte è alta o possibile.

Lo rivela la classificazione che dal 2003 delinea la mappa del rischio sismico sull’intero territorio nazionale sulla base di studi probabilistici e sulla frequenza dei terremoti del passato. Tale classificazione, sottoposta ogni anno a verifica o aggiornamento da parte delle Regioni (competenti in materia), ha suddiviso lo Stivale in quattro zone a pericolosità decrescente: Zona 1 è la zona più pericolosa, dove possono verificarsi forti terremoti; Zona 2 intensità sismica media possono verificarsi terremoti abbastanza forti; Zona 3 intensità sismica bassa soggetta a scuotimenti modesti; Zona 4 intensità sismica molto bassa dove le possibilità di danni sismici sono basse.

Nel salernitano, ci ricorda il Mattino, l’elenco aggiornato nel settembre 2024 vede 18 Comuni inseriti in zona 1, la più pericolosa: sono tutti i centri del cratere del terribile sisma del 1980: Atena Lucana, Buccino, Buonabitacolo, Caggiano, Castelnuovo di Conza, Colliano, Laviano, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Polla, Ricigliano, Romagnano al Monte, Sala Consilina, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva. Fra questi, quello che nel 1980 pagò il prezzo più alto in termini di perdita di vite umane fu Laviano (303 morti).

Nella zona 2, quella in cui «forti terremoti sono possibili» ci sono ben 97 Comuni, situati in varie zone del territorio, fra Agro Nocerino Sarnese, Valle dell’Irno, Picentini, Cilento e Alburni che, nel corso degli ultimi secoli, hanno subito gli effetti dei terremoti più forti.

Altri 43 Comuni, situati in zona 3, non sono immuni da conseguenze legate a forti sismi con epicentro negli Appennini o nel mar Tirreno: tra questi i restanti centri del Cilento, e tutti i Comuni della Costiera Amalfitana.

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