“Giffoni è un segnale di resistenza, è un messaggio di vita nonostante questo terribile flagello”.
Lo ha detto l'attore Toni Servillo, ospite della 50esima edizione del Giffoni Film Festival. Durante l'incontro con i giurati, Servillo – che ha ultimato il film dedicato ad Eduardo Scarpetta con la regia di Mario Martone“Qui rido io” – ha parlato della dimensione pedagogica del festival, partendo dalla testimonianza di Wim Wenders che ha rivisto nel video celebrativo del cinquantennale : “Vedendolo si capisce che il cinema è l'occasione per rilanciare argomenti più complessi. È un'opportunità che consente ai ragazzi di conoscere la varietà del mondo”.
Poi, rivolto ai giovani che sognano di lavorare nel mondo dello spettacolo, ha sottolineato che “ci vuole impegno sacrificio e dedizione. Non è una porta facile per il successo”, spiegando anche che «”tutti i personaggi sono difficili. Lo sono ancora di più quelli ispirati alla realtà perché il pubblico nutre delle aspettative”.
Nessun indizio, invece, sul prossimo film di Paolo Sorrentino. “Ne so quanto voi. Dovesse chiamarmi – ha detto – all'ultimo momento mi faccio trovare pronto avendo già fatto cinque film con lui”.